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Ex Ilva, i commissari in Confindustria: “Stiamo procedendo alla certificazione dei crediti”

I commissari straordinari di Acciaierie d’Italia in As, Giancarlo Quaranta, Giovanni Fiori e Davide Tabarelli, stanno lavorando alla certificazione dei crediti vantati dalle aziende dell’indotto.

È quanto gli stessi hanno ribadito nell’incontro di oggi, giovedì 9 maggio, in Confindustria con un’ampia delegazioni di imprese, e con i presidenti degli industriali ionici, Salvatore Toma, della sezione metalmeccanica e navalmeccanica, Pasquale Di Napoli, e di Ance Taranto, Fabio De Bartolomeo. A tal proposito, i commissari, alle prese con una mole di istanze, in particolare di quelle riguardanti i crediti pregressi delle aziende fornitrici,  hanno richiesto alle imprese lealtà e trasparenza, auspicando in tal modo una più celere chiusura delle già complesse procedure in atto. Il riferimento è andato alla eterogeneità e, quindi,  alla complessità  delle istanze giunte ai commissari e alla volontà espressa da questi ultimi di poter fornire alle imprese dell’indotto risposte celeri. In tempi brevi si procederà al pagamento dei crediti pregressi – hanno dichiarato i commissari, incalzati anche dalle domande degli imprenditori presenti – per le aziende che avranno l’approvazione da parte di Sace, che rientrano nel provvedimento normativo e che dimostrano di essere strategiche e bancabili. Sace è il gruppo assicurativo finanziario italiano specializzato nel sostegno alle imprese e al tessuto economico nazionale che ha deliberato due linee di factoring, una delle quali riguardante il sostegno alla filiera di fornitori di Acciaierie d'Italia  per un importo fino a 120 milioni di euro. 
Nel confermare la regolare corresponsione dei pagamenti alle imprese fornitrici per le commesse in itinere, i commissari si sono poi soffermati sulle prospettive dello stabilimento siderurgico, ribadendo il loro impegno e quello del Governo nel ricercare un gruppo imprenditoriale affidabile e intenzionato a collaborare con il territorio e con il suo tessuto imprenditoriale. Poi, l’auspicio di una condivisione necessaria con la città e i suoi interlocutori istituzionali di tutto quello che sarà l’iter, d’ora in poi, che porterà alla trasformazione dello stabilimento.
“A Taranto – ha sottolineato l’ing. Quaranta – ci sarà una piccola rivoluzione industriale perché si candida ad essere il sito a livello nazionale dove si avvia un cambiamento del processo produttivo dell’acciaio. Taranto rimarrà l’unico sito che consentirà al sistema paese di produrre acciaio non da rottame, quindi pregiato per alcuni settori produttivi importanti come l’auto e la cantieristica navale. La scommessa  - ha dichiarato ancora il commissario - sarà infatti quella di utilizzare forni elettrici alimentati, grazie alle nuove tecnologie, da minerale ma con procedure e caratteristiche diverse rispetto a quelle finora adottate. Un salto tecnologico che ci consentirà di produrre acciaio di qualità e che cercheremo di riportare con estrema chiarezza a tutti gli stakeholders e all’intera comunità”.
Da parte sua, il presidente Salvatore Toma, dopo il dibattito con i presenti, ha espresso grande soddisfazione per la disponibilità dimostrata dai commissari al confronto diretto con le imprese e allo stesso tempo l’auspicio di poter continuare nel solco, già avviato, del confronto aperto e diretto, “l’unico possibile per una  corretta e costruttiva relazione fra la fabbrica dell’acciaio e il suo sistema imprenditoriale”.
Qualche ora più tardi i commissari Quaranta, Fiori e Tabarelli, negli uffici della direzione dello stabilimento tarantino, hanno ribadito le rassicurazioni circa la certificazione dei crediti al presidente di Aigi, l’associazione che rappresenta l’80% delle aziende dell’indotto, Fabio Greco. L’elenco delle aziende, hanno rappresentato i commissari al presidente Greco,, sarà consegnato nel più breve tempo possibile e questo consentirà a Sace e a Medio Credito Centrale di effettuare i pagamenti sul pregresso sulla base di quanto previsto nel decreto salva indotto.

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