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Palazzo Frisini, non solo studentato ma luogo di incontro per il quartiere

Novantadue posti alloggio a disposizione di studenti e studentesse che sceglieranno di studiare a Taranto oltre a servizi come una biblioteca, una sala conferenze, spazi di coworking, una palestra, una sala teatro, una sala musica, una caffetteria che saranno a disposizione non solo della comunità studentesca ma di tutta la città.

Negli alloggi privati si potrà utilizzare il soppalco sia come spazio aggiuntivo per lo studio sia come ulteriore posto alloggio. Inoltre è prevista la ristrutturazione del cortile interno, anche questo aperto alla cittadinanza, e dei marciapiedi di via Mazzini. L’accesso agli spazi aperti potrà essere effettuato sia da via Minniti che da via Mazzini. Tutto questo è il progetto di recupero di Palazzo Frisini, un grande intervento di rigenerazione urbana che riguarderà un importante immobile posto al centro della città e che riconnetterà un intero quartiere alla stessa struttura. Il tutto al costo di 9 milioni di euro lordi chiavi in mano. L’apertura del cantiere (l’impresa che si aggiudicherà l’appalto integrato dovrà redigere il progetto esecutivo) è prevista per la primavera del 2025, due anni dopo circa la consegna dell’opera.
Per un immobile di pregio restituito alla città non poteva non esserci una presentazione di livello come quella tenutasi questa sera, giovedì 12 settembre, nel chiesetta della ex caserma Rossarol, attuale sede del Dipartimento jonico di studi Giuridici dell’Università di Bari. Presentazione, organizzata in collaborazione con gli ordini professionali degli Architetti (era presente il presidente Paolo Bruni), Ingegneri con il segretario Nicola Rochira e Geometri (rappresentato dal segretario Roberto Corrado), che ha visto il progettista architetto Giovanni Multari della RTP e Corvino+Multari SRL discutere il progetto con Nicola Martinelli, docente del Politecnico di Bari e presidente della commissione Palazzo Frisini di Taranto, Simonetta Previtero, Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio culturale Subaqueo, Pantaleo De Finis, dirigente della Provincia di Taranto, e Antonio Tritto, dirigente del settore tecnico dell’Adisu Puglia. Presenti la consigliera del presidente Emiliano sulle Politiche integrate-Istruzione-Formazione e lavoro-Cittadinanza attiva-Inclusione, Anna Cammalleri, l’assessore comunale all’Urbanistica-Mobilità sostenibile-Innovazione, Edmondo Ruggiero in rappresentanza del sindaco  Rinaldo Melucci, Elio Sannicandro, direttore di Asset Puglia, Alessandro Cataldo, presidente Adisu Puglia. Il progetto è risultato vincitore dei finanziamenti del V Bando della L. 338/2000.
Storico befotrofio della città, che accoglieva e allevava i neonati illegittimi o abbandonati, dopo essere stato in seguito sede della scuola media “Thaon de Revel” e, poi, del liceo “Ferraris”, palazzo Frisini era da tempo in stato di abbandono. La proposta progettuale vincitrice mira a tenere insieme, in un unico contenitore, l’offerta di una residenza universitaria mixandola con quella di nuovi servizi aperti alla città e ai suoi cittadini.
«Gli economisti raccontano che gli studentati aumentano il pil del quartiere in cui sorgono. Ci auguriamo che ciò avvenga anche con palazzo Frisini e che diventi motore di azioni importanti, culturali e sociali per un intero quartiere», ha commentato il progettista, arch. Giovanni Multari. Minime le innovazioni apportate al palazzo «che, devo dire, ci è piaciuto tantissimo con la sua facciata che è un vero e proprio monumento», ha evidenziato l’arch. Multari, «è bastato seguire e osservare lo spazio originale esistente per arrivare poi ad una messa a sistema. Lo studentato oggi è una funzione molto innovativa. I sistemi di recupero – ha spiegato il progettista – sono passati attraverso un intervento strutturale importante per dare migliore ampiezze alle camere. Abbiamo provato a riconnettere tutte le parti dell’edificio rendendolo completamente accessibile e visitabile».
Di nuova vita per palazzo Frisini nel cuore di Taranto ha parlato l’assessore comunale Ruggiero che ha evindenziato come discutere a Taranto di studenthousing e Università «fino a poco tempo era una cosa impensabile. Questo dimostra e certifica l’attenzione assoluta da parte dell’amministrazione comunale su una tematica così importante che mira a valorizzare immobili in stato di degrado».
«Quella di oggi – ha detto invece la consigliera del presidente Emiliano, Anna Cammalleri – è una giornata importante per il futuro nella misura in cui la buona politica è quella che pensa al futuro. In questo caso il futuro prende forma sulle gambe dei giovani nei confronti dei quali si rivolge il progetto di palazzo Frisini.  Come Regione -  ha poi concluso la dott.ssa Cammalleri – abbiamo sempre inseguito e perseguito la strada dell’arricchimento dei nuovi indirizzi di studio, con lo studentato, invece, c’è un arricchimento della qualità della vita perché i ragazzi hanno bisogno di un’attrattività urbana che li possa accogliere».

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