Secondo i gestori del siderurgico, invece, l'unico 'rilievo', per così dire, mosso dal giudice del lavoro al loro indirizzo attiene la mancata comunicazione dei criteri adottati nel processo di selezione del personale da assumere. A tal proposito, "ArcelorMittal Italia, prende atto del provvedimento del Tribunale, pur riservandosi ogni azione, e ribadisce di aver sempre agito con la massima collaborazione nei confronti di tutte le organizzazioni sindacali e di voler continuare a dialogare con assoluta trasparenza con tutti i soggetti coinvolti".
Inoltre, come afferma ancora l'azienda in una propria nota stampa, "il giudice del lavoro ha rigettato le domande di Usb anche in relazione a pretese omissioni informative relative alla perimetrazione delle attività e alla definizione dei nuovi assetti organizzativi, dando atto che, nel corso dei numerosi incontri sindacali svoltisi con la costante partecipazione di Usb, ArcelorMittal Italia non soltanto ha illustrato i nuovi assetti organizzativi e produttivi aziendali, ma ha anche svolto un effettivo confronto con le organizzazioni sindacali, recependone talune proposte e rimodulando di conseguenza l’organizzazione di vari reparti".