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Ex Ilva, Giustizia per Taranto: “Presidente Mattarella, confidiamo in lei”

La difficile e insostenibile questione ambientale in cui si trova la città di Taranto è stata portata all’attenzione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Protagonista dell’iniziativa è stata l’associazione Giustizia per Taranto che questa mattina, martedì 14, ha consegnato una lettera al Capo dello Stato presente in città per l’inaugurazione del Festival della cultura paralimpica.


Una lettera dettagliata, nella quale i componenti l’associazione ripercorrono tutte le tappe della vicenda ambientale e fanno prfesente al Capo dello Stato come “ad oggi persistono ancora tutti i problemi arrecati dalle fonti inquinanti e le soluzioni prospettate, oltre a restare sulla carta, non paiono assolutamente in grado di risolverli. A fronte di miliardi di euro già spesi, altrettanti se ne vogliono sperperare, in danno ai contribuenti italiani, lasciando intatti i problemi sanitari, ambientali e occupazionali di Taranto”.
E a proposito delle implementazioni ecologiche, Giustizia per Taranto sottolinea che, scrivono, “non si sostituiranno all’attuale produzione siderurgica a carbone bensì si aggiungeranno. Nel caso delle due nuove installazioni industriali previste per produrre DRI (il pellet di ferro che consente l’utilizzo dei forni elettrici anziché degli altiforni), addirittura una sarà al servizio delle fabbriche siderurgiche del nord, aggiungendo un ulteriore carico sul nostro territorio. La mano politica ha chiaramente indicato nella produzione e nel profitto le sue uniche preoccupazioni, reiterando una legiferazione a completo discapito della salute e dell’ambiente”.
Giustizia per Taranto fa poi presente al presidente Mattarella che bisogna prendere atto “del fallimento di un’operazione di salvataggio che non ha alcuna prospettiva, non solo ambientale, ma anche economica e occupazionale, dal momento che i livelli di profittabilità della fabbrica sono del tutto incompatibili con la vita umana e che da anni si ha contezza che non potranno essere mantenuti gli stessi livelli occupazionali di qualche anno”.
Ecco perché l’associazione, è scritto nella lettera, da anni chiede “che si ponga fine a una produzione insostenibile chiudendo il siderurgico e riconvertendo l’economia della nostra città sul modello della Ruhr, in Germania. Dove i problemi ambientali ed economici hanno portato al cambio di prospettiva che ha consentito al territorio di rigenerare il proprio sviluppo, salvaguardando i lavoratori e creando addirittura nuova occupazione”.
Ragion per cui, conclude Giustizia per Taranto nella lettera rivolgendosi a Mattarella, “facciamo appello alla sua saggezza per mettere fine a questo stillicidio umano, economico e sociale contribuendo, con la sua figura, al ripristino del più alto senso di giustizia, finora negato da leggi che l’hanno subordinata al peggiore agire politico, in spregio ai nobili valori della nostra Costituzione. Saremmo lieti e onorati di poterla incontrare, anche per pochi minuti, per fornirle, brevemente, i dettagli di una situazione che si fa sempre più fatica a tollerare”.

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